Vite in gabbia


 In queste colline da sogno, piene di verde e spazi aperti, vige comunque la consapevolezza che, nonostante tu cerchi di essere il più veg e sostenibile possibile, non tutti la pensano così. 
Cerchi di essere rispettosa, capendo che gli altri non possono essere " convertiti"...che il tuo compito in primis è far capire col tuo silenzioso esempio...e poi successivamente spiegare ed allertare senza imposizioni.
Ma in spazi come questi ti aspetteresti quantomeno di vedere degli animali liberi.

Purtroppo non è così. Quasi mai.
Ed ecco che quando la mattina senti il chicchirichí del gallo e ti affacci per vedere dove razzola sentendolo così vicino a te, a maggior ragione senti il cuore che si spezza...





....perché aguzzando la vista lo vedi bene: 20 vite chiuse in una gabbia che non si apre mai...se non per lanciare dentro un po' di acqua o mangime...abbastanza velocemente da non far venire idee di fuga a questi poveri esseri rassegnati al loro destino.

Metri 4 x 2...con qualsiasi meteo...in ogni momento del giorno, della notte...
I più mi diranno : " ma è per la loro sicurezza"...e volgeranno lo sguardo altrove.
Io invece continuerò a guardarle, finché sarò qui...spinta da un' irrefrenabile desiderio di forzare quella porta...per farle correre via...
Ma so che loro non se ne andrebbero: rimarrebbero lì,ormai instupidite da questa vita da vittime,in attesa della propria morte. Per bocca della volpe,o per mano dell'allevatore.
Ed il cuore ad essere in gabbia oggi è  anche il mio.

Una gabbia fatta di regole imposte da altri,da tradizioni,da diritti sulla proprietà che sia essa di terreni o di vite altrui.
E mi sento inutile ed impotente, di fronte a questa ingiustizia...

E mi vergogno di me.💔

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